giovedì 26 giugno 2008

…e d’un tratto ti scopri a guardare
le cose, gli alberi, le persone
che ti sono accanto con angoscia
come di là da un vetro. Attonito.

Forse riflesso di altri alberi, altre
case, altra gente.
Brusìo d’un altrove
che tu non puoi intendere.
Qui,
vicino o laggiù, non sai;

o di un altro esistere ma più acuto,

più nitido.
GIORGIO DEVOTO

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