giovedì 25 settembre 2008

La mia luna è in un maestoso zènit.
Mi inebrierò di libertà notturna
E là mi avvolgerò in argentei fili,
in eccesso di felicità.

Muovendo incontro a un’ardente abulía
A a nient’altro che all’Alba futura,
annuisce all’azzurra largura
e mi tuffo nello scuro argento!...

Sulla piazza afosa dell’afosa capitale
uomini ciechi cinguettano:
− Che c’è sopra la terra? Un pallone.
− Che c’è sotto la luna? Un aerostato.

Ed io per il deserto inargentato
corro bruciando dal delirio, nelle
pieghe d’una pianeta azzurra
ho nascosto la mia Diletta Stella.
ALEXANDER BLOK, TR. ANGELO MARIA RIPELLINO

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