venerdì 21 novembre 2008

Sfacimento che molle il fogliame oscura,
dimora nel bosco il suo vasto silenzio
Un borgo sembra quasi spettralmente chinarsi.
Della sorella la bocca sussurra in neri rami

Il solitario prato scivolerà via,
forse un pastore per sentieri oscuri.
Una fiera esce lieve dalle arcate degli alberi,
mentre cigli si dinnanzi al Divino.

L’azzuro fiume scorre dolcemente,
nuvole si mostrano a sera;
anche l’anima in silenzio angelico.
Tramontano immagini passeggere.
GEORGE TRAKL

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