Trentacinque anni: forse sono sceso alla fine
del cammino. In famiglia la morte è tradizione
accettata: nessuno ho visto
tener testa all’ora egoista
né alla trappola scura che aspetta lì dietro.
Il dado logoro che ho tenuto, le allucinazioni
che ho inseguito non mi hanno mai strappato
da me stesso: ho sostato e qui atteso -
ben sapendo
che l’humus desiderato
non si sarebbe formato.
ENIS BATUR, TR. IŞIL SAATÇIOĞLU
mercoledì 4 marzo 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento