domenica 15 marzo 2009

Urizen giaceva nelle tenebre e nellqa solitudine,
incatenato nella mente.
Los afferrò il suo Martello e le sue Tenaglie: si
Mise al lavoro alla risoluta sulla sua Incudine
Fra rocce Druidiche indefinite e nevi di dubbio e di
Dialettica.

Rifiutando ogni Forma Definita, l’Orrore Astratto
Si fece un tetto, duro sasso:
E un primo Evo trascorse, e uno Stato di lugubre
Sciagura.

Affondò con paura un Globo rosso, rotondo,
ardendo, in fondo,
In fondo profondamente sotto dentro l’Abisso,
ansando, addensandosi, tremando:
E un secondo Evo trascorse, e e uno Stato di lugubre
Sciagura.

L’uno e l’altro avvolgendosi dentro un piccolo
Orbe, e chiusi in due piccole Cave,
Gli Occhi nel timore che le salde ossa non si
facessero crosta di ghiaccio su tutto, guardarono
l’Abisso:

E un terzo Evo trascorse, e uno Stato di lugubre
sciagura .

Atterrito, Los si teneva ritto nell’Abisso, e le sue
membra immortali
Crescevano mortalmente pallide; divenne ciò che
guardava: per via d’un rosso
Rotondo Globo che gli era grondato bdal seno nel-
l’Abisso: torturato
Si librò sopra il Globo piangendo e tremando:
sospeso scosse
L’imo dell’Abisso: tremando pianse sopra il Globo:
lo colmò tanto di cure
Soffrendo mortalmente che il Globo si sciolse in
una Femmina pallida
Simile a nuvola che rechi neve: della sua Schiena
Allora
Un fluido azzurro trasudò che si formò in Muscoli,
indurendosi nell’Abisso tanto
Che si sciolse in una Forma Maschile urlante di
Gelosia.

WILLIAM BLAKE, TR. ALDO TAGLIAFERRI

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