Amiamo solo ciò che non ha nome,
che, vago segno, tormenta col mistero:
voli di gru, nella natura una serie di presagi
di quanto l’ignoto insegna a vedere.
Il suono costante della vita, come in un labirinto di mura,
nel deserto dei nostri animi vaga come un’eco randagia;
e il tempo, come una nave tra schiume sciabordanti,
naviga e non trova le rive desiderate.
E con malinconia giriamo i nostri occhi
al Passato della Terra - senza vedere i paesi futuri…
…..
In antichi specchi vive uno stormo di bellezze,
ma si vede il volto della morte nei loro turbini invocanti.
NIKOLAJ KLUJEV, TR. PAOLO GALVAGNI.
mercoledì 18 marzo 2009
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