Sillabe d'ombre e fogli,
sull'erba abbandonati
si amano i morti.
Odo. Cara la notte ai morti,
a me specchio di sepolcri,
di latomìe di cedri verdissime,
di cave di salgemma,
di fiumi cui il nome greco
è un verso a ridirlo, dolce.
SALVATORE QUASIMODO
domenica 22 novembre 2009
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