venerdì 23 aprile 2010

Come uno che sta sognando e sa
di sognare e nel sogno si ribella
al sogno per liberarsi di quella
camicia di forza o Nesso che già

un po’ cede, un po’ si scuce s’appella
disperatamente alla potestà
dei nervi che lo catapulti là
dove trema e s’inerpica la stella

del piccolo giorno e forse ci si
strappa via con spasimo ciecamente
dalla madre per nascere, così

sarà, credo, anima, la più urgente
delle volte che tu e la mente una
per volta passerete dalla cruna.

GIOVANNI RABONI

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