Come uno che sta sognando e sa
di sognare e nel sogno si ribella
al sogno per liberarsi di quella
camicia di forza o Nesso che già
un po’ cede, un po’ si scuce s’appella
disperatamente alla potestà
dei nervi che lo catapulti là
dove trema e s’inerpica la stella
del piccolo giorno e forse ci si
strappa via con spasimo ciecamente
dalla madre per nascere, così
sarà, credo, anima, la più urgente
delle volte che tu e la mente una
per volta passerete dalla cruna.
GIOVANNI RABONI
venerdì 23 aprile 2010
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