Geloso delle gocce di pioggia
che troppo somigliano a baci
degli occhi di tutto ciò che risplende
geloso
geloso geloso degli specchi
dei morsi dell’ape
dell’oblio della memoria
dell’abbandono del sonno
Del marciapiede che ha scelto
delle mani del vento che leggere la sfiorino
mia viente gelosia
che mi risveglia nel sogno
Geloso d’un canto d’un lamento
del vuoto sguardo che turba
geloso se tace
geloso della sua carta bianca
Di un riso o d’una lode
di un brivido se è inverno
dell’abito che cambia
dell’abito che cambia
a primavera con gli alberi verdi
Di vederla mare il fuoco
di un ramo che la segue
di un pettine nei suoi capelli
all’alba di mezzanotte
Di chi dunque è innamorata
che porta i suoi gioielli
ah la notte mi tormenta
con le ombre maliziose
Geloso di ogni stagione
da mille chiodi trafitto
da perderne la ragione
geloso come un cane geloso
Geloso della terra intera
se arriva un po’ in ritardo sono
mistero i suoi gesti
Geloso geloso delle chitarre
LOUIS ARAGON, TR. GILBERTO FINZI
lunedì 6 settembre 2010
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