lunedì 25 ottobre 2010

D'AUTUNNO

Beato autunno! il cui fanciullo sguardo
vaga tra le nuvole erranti:
che pigro dorme nell’aroma tardo
dei mosti, e ascolta gli ebbri canti:
e siede su nubi di fuoco
suonando nei venti per gioco.

E Re, più in alto dei giochi dell’Alpe
regge gli ardori meridiani;
senton le vigne le sue mani calde
calarsi sui grappoli sani:
la roccia, disfatta e più bionda,
in altissima luce affonda.

E come (sull’alte poggia deserte),
principe d’edera selvaggia,
siede tra verdi colombe, e sull’erte
mura con splendid’armi raggia:
con squilli sonori di luce
gli uccelli più caldi conduce.

O dalle nubi campagne guardando
Spinge, sull’ali colorate,
spirti leggeri che vanno vagando
sui campi, tra fronde agitate:
e adombra il bel viso d’ambascia
per foglia che al vento si lascia.

CARLO BETOCCHI

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