giovedì 17 marzo 2011

TRISTEZZA CON FASCINO

Negli alberi si compie quello che
la terra non è giunta a completare.
Gli uccelli continuano ciò che
è incompiuto dagli alberi. Ma cosa

potrà compiere l'uomo? Non è il senso
più quantità né forma del cuore
con cui l'uomo tenta d'esprimersi, il senso
è ormai tutto sepolto lontano.

Va dunque invocato più volte
il nome di Dio - il supremo vuoto
su cui l'uomo ha fissato i suoi occhi.
Deve ogni senso cominciare da lui.

Oh, Merleau-Ponty! Siamo ancora
"debolezza d'Essere nel centro dell'Essere",
ma abbiamo il libero arbitrio
di chi si trova al confine dell'Essere,
per questo siamo tristi e affascinanti.

KIKUO TAKANO, TR. PAOLO LAGAZZI E YASUKO MATSUMOTO

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