Negli alberi si compie quello che
la terra non è giunta a completare.
Gli uccelli continuano ciò che
è incompiuto dagli alberi. Ma cosa
potrà compiere l'uomo? Non è il senso
più quantità né forma del cuore
con cui l'uomo tenta d'esprimersi, il senso
è ormai tutto sepolto lontano.
Va dunque invocato più volte
il nome di Dio - il supremo vuoto
su cui l'uomo ha fissato i suoi occhi.
Deve ogni senso cominciare da lui.
Oh, Merleau-Ponty! Siamo ancora
"debolezza d'Essere nel centro dell'Essere",
ma abbiamo il libero arbitrio
di chi si trova al confine dell'Essere,
per questo siamo tristi e affascinanti.
KIKUO TAKANO, TR. PAOLO LAGAZZI E YASUKO MATSUMOTO
giovedì 17 marzo 2011
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