Semele, Semele,
chi t’indusse, o cara
a mirare il volto dell’amato?
Non ci si accosta alle divinità,
se non per invocarle.
Semele, Semele,
il tuo amato avanzerà splendente
tra sibilanti folgori,
la tua corona nuziale divenne corona di martirio; ora ardi tu nel suo fuoco-
AUGUST STRINDBERG, TR. GIACOMO OREGLIA
martedì 2 settembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento