giovedì 23 ottobre 2008

ora il vento soffia tra l’erba, finalmente,

ed io che credevo breve il cammino,
che fosse facile con lo sguardo abbracciare la vita

m’accorgo che essa è illimitata e smarrita
un labirinto dove tutti i meandri si raddoppiano,

finché ogni possibile cammino ne ha un altro simile
il suo simile, che non si trova in nessun’epoca umana,

ma forse in un soprasensibile.

Quanti giorni perdiamo!

E per ognuno uno nuovo.

E’ con questa specie di segreto
che grandi matematici possono giocare.
Ed io non voglio giocare.
LARS GUSTAFSSON, TR. GIACOMO OREGLIO

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