venerdì 9 gennaio 2009

Ho paura. La sera è grigia e la tristezza
del cielo si apre come bocca di morto.
Il mio cuore ha un pianto di principessa
Dimenticata nel fondo di un palazzo deserto.

Ho paura. E mi sento così piccolo e stanco
che rifletto la sera senza meditare su lei.
(Nella mia testa malata non deve entrare un sogno,
così come nel cielo non è entrata una stella.)

Tuttavia nei miei occhi una domanda esiste
e c’è un grido nella mia bocca che la mia bocca non grida.
Non v’è orecchio nella terra che oda il mio lamento triste
abbandonato in mezzo alla terra triste

L’universo muore d’una calma agonia
senza la festa del sole o il crepuscolo verde
Agonizza Saturno come una pena mia,
la terra è un frutto nero che il cielo morde

Per la vastità del vuoto vanno cieche
le nubi della sera come barche perdute
che nascondessero stelle spezzate nelle loro stive.

E la morte del mondo cade sopra la mia vita.
PABLO NERUDA, TR. GIUSEPPE BELLINI

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