domenica 18 gennaio 2009

Parlo alla terra oggi e le dico:
buona terra, con gli uccelli della notte
silenziosi con le ali nere
e i ciarlieri uccelli del giorno
con acque dolci e salate
che vivono la loro vita
schiamazzando, carezzevole
e naturalmente indifferente,
terra sei tutto ciò che conosco sulla materia
− e persino il cielo ti appartiene −
e un giorno mi coprirai
come una soffice coperta
con qualche vecchia foto infilata nei cassetti,
parlami, consigliami e dimmi

che finché gli esseri umani sono vivi
non dobbiamo addolorarcene
anche se ci mancano come l’acqua alla lingua
finché esistono tra le altre bellezze naturali
dormono, sognano, assaggiano la frutta ed i pesci
vanno a lavorare, si occupano dei loro bambini.

Terra, che da piccola mi placavi
− quando venivo sgridata
mi affacciavo sul mare
e si sollevava il mio cuore −
versa il balsamo una volta in più, per sostenermi
per pensare all’amore
come se me lo avessero narrato,
come se mi fosse stato spiegato
il dolore, l’assenza
e dentro il tuo battistero
immaginare di nuovo i nostri corpi
unirsi senza dolore
io e lui
come creature alate
versate nella natura
perdiamo in importanza
guadagnando in amore.
KATERINA ANGHELAKI-ROOKE

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