mercoledì 11 marzo 2009

Dopo paurosi giorni
Conosco per brevi attimi il sollievo
D’essere tolto al mio guscio
E riassorbito
Nella serale atmosfera
Della strada lucente di vetrine,
d’occhi, di volti, di fuggenti immagini,
di possibili incontri,
di comunioni ineffabili,

dove la mia ebbra solitudine
di dannato innocente si discioglie
nella nuvola amante
di altre mille e mille vite e attinge
il diapason fremente dell’unisono.

Così mi verso in una foce d’anime,
trabocco in un alone
corale di presenze sconosciute
e comincio da vivo
a sentire il totale
esito dall’esistere diviso.

GIORGIO VIGOLO.

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