mercoledì 23 settembre 2009

ANTEPRIMA DELLA MORTE (SOGNO)

Senza sosta più vicino senza sosta più in alto
Senza sosta la riva si allontana
Montagne grandi e piccole strette nel loro abbraccio
E un palmo di prato un palmo di mare

Ultime pattuglie di uccelli controllano i passaggi
Ribes luminosi e oscure alghe
Che quasi sfiorando passo
gettando a poco a poco la zavorra

Ed è tanto invisibile ka musica
Felòicità sedimentata dentro di me così
Che non provo né dolore né gioia ma
Benedetto dai baci che mi sono rimasti ancora addosso
Ancora più leggero salgo
Irrorato dell'oro celeste di Fra Angelico

E come dentro al buioi dell'acqua silenziosa
Passa una figura che colgono soltanto
Le vergini che ameranno
Così da un'immagine all'altra di terra trasfigurata
Appare
Appare
In profondità dentro il verde dell'aria
Come da tanta amarezza sia riuscita a estrarre un sorriso
E dal giaguaro del sole un uccellino
Che come diacono di sconosciuti luoghi marini
Di culto notte e giorno canta

Senza sosta più vicino senza sosta più in alto
Oltre le passioni oltre gli errori degli uomini
Ancora un po' ancora un po'
Con tutti i suoni dell'amore pèronti a esplodere
L'arcipelago celeste:

Ecco Kimmoni! Ecco Lighinò!
Il Trienaki! L'Antìpnos! L'Alogàris!
La Evlopùssa! La Màissa!
Stupore odo viola e tutto diviene
Rosa sulla pelle soltanto piango il fruscio
Dell'aria: di nuovo mi è concesso
Di toccare una terra stupenda castana circondata dal mare
Come quella degli olivi di mia madre quando
Scende la sera e un odore
Di erba brucioata sale ma
Se ne vanno gridando con un po'
Di guscio d'ostrica nel becco i gabbiani

Sukka cima delle colline San Simeone
Un po' più in alto le barche delle nubi
E ancor più in alto l'Arcangelo con il suo sguardo profondo tutto
perdono.

ODISSEAS ELITIS, TR.PAOLA MARIA MINUCCI

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