Verso la vita andremo frenetica, focosa,
Al suo seno possente scolpito nel basalto:
Addio per sempre al sogno e al suo volo alto,
Addio alla creazione daìle ali nebbiose!
Scenderemo alla cslda Cibele, impudica,
Dove fiori d'avorio e umida putredine
Si confondono in una esistenza tellurica
E abbracceremo il grembo suo fecondo, di femmina.
Sottraendoci al cerchio delle forze latenti,
Torneremo alla vita universa, profonda:
I nostri nervi, idra dalle innumeri bocche,
Il suo mare berranno di fiamme violente.
E ogni dove, in corpi, in rocce bollenti - orgia
Di ritmi vivi e lava, di fremito infinito,
Le vertebre scuotendo di silice e granito,
scroscerà in riso, immensa, la Vitale Isteria.
ION BARBU, TR. MARCO CUGNO
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