In quel luogo il tempo non ha ombra e i mattini
ri-accadono come incantesimi, attimi per lei
perché scorge le bacche mature del frassino montano,
e per lui non distante perché catturi il pesce.
E poi l'oscurità sarà soltanto quel che resta
di una bocca dopo il bacio o di una mano intrecciata alla mano;
un ramo; un fiume; sarà quel che mi perde delle parole
nel trasformarsi in silenzi e poi in sonno. Eppure
lasciando la montgna lui ricorderà i sorbi selvatici:
la macchia, scarlatta. Lei penserà
all'arco del salmone dopo la cattura improvvisa:
il suo bagliore, luce del giorno rubata all'ardesia.
EAVAN BOLAND, TR. GIOVANNA IORIO
venerdì 5 febbraio 2010
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1 commento:
Ciao, mi ha fatto piacere rileggere questa bella poesia di Eavan Boland. Mi piacerebbe inviarti una copia del libro "Falene" di Eavan Boland edito da Via del Vento Edizioni di Pistoia. Auguri e grazie!
Giovanna Iorio
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