Non voglio al mondo dir l’affanno
che in fondo al cor sempre ho celato:
sol la coscienza e Dio sapranno
quanto ho sofferto e quanto amato.
A lor dirò l’animo mio,
da lor vorrò compatimento;
e mi punisca pure Iddio
che immaginava un tal tormento.
Del volgo zotico il garrito
non può un cor nobile attristare,
e contro il masso di granito
infuria invan l’onda del mare.
Ei fra le nubi erge la testa,
di cielo e terra ospite altero,
e fuor che ai tuoni e alla tempesta,
a niuno affida il suo pensiero.
MICHAIL LERMONTOV, TR. GIOVANNI GANDOLFI
venerdì 20 agosto 2010
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