sabato 20 novembre 2010

BALLATA ARBITRARIA

Il canto morto ritorna
a questa notte purissima
dove io sono rosa e grano
presso la diga fantastica.
Una sordida impresa
mi tiene ichiodato al suolo
cercando un cielo remoto
consegnato alle piante, alle bestie.
Oh ballata numerosa
impresentito e arbitrario
sono la tua ombra alata
in questa ombra, in questo abisso
singolarmente buio.
Ho perso ogni cosa mia
nell'inutile purificazione
del mio cerchio di fuoco.
Ho perso tutto, e anche più.

Eccomi, ora, povero e isolato.

LÊDO IVO, TR. RUGGERO JACOBBI

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