mercoledì 1 dicembre 2010

NEVICATA

La neve cominciò a cadere
e ancor prima che facesse buio
trasformò Peredèlkino
nell'anonimo incanto dell'inverno.

Rinnegò e cancellò da una una targa
l'assurdo nome "Casa dedll'arte"
e innalzò il trenino nei campi
a eco dell'angoscia universale.

Ingannando i giardini, gli orti,
trionfando sul loro insulso spazio,
uno sparuto groppo di alberi
usurpò il nome dell'intera natura.

Sulla montagna, nel silenzio assoluto,
si levò la voce d'un antico canto.
Dell'universo ormai, non del villaggio,
eri partecipe e meschino debitore.

In lontananza, fra le stelle e a strada,
stupito anch'egli d'esser lì, così,
passò volando, raggiante di salute,
un esultante sciatore delle nevi.

L'onnipresente forza del moto,
lo sciatore, la luna e la terra
non sono che pretesti pèer scrivere versi -
effimero successo dell'ingegno.

Finché però nell'austera nevicata
chiara è la mente e la volontà è forte,
nell'intervallo tra il suono e la parola
l'anima indugia prudente.

BELLA ACHMADULINA, TR. DANIELA GATTI

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