lunedì 16 maggio 2011

ALLA SPERANZA

O speranza, benefica, soave,
che non sdegni la casa di chi ha pena,
tu nobile che ti offri arbitra forte
tra i mortali e i Celesti, dove sei ?

Poco ho vissuto, ma già freddo è il respiro
della mia sera e qquesto mio silenzio
è quello delle ombre. Senza canto
il cuore in petto abbrividendo dorme.

Nel verde della valle dovbe mormora
la sorgente del monte quotidiana
e per me nella luce dell'autunno
il colchico fiorisce, là, o gentile,

in quel silenzio voglio io cercarti;
o nella mezzanotte quando al bosco
fluttua un mondo invisibile e le stelle
brillano come fiori sempre lieti,

apparimi tu, figlia dell'Etere,
dai giardini del Padre: e se non puoi
giungermi come spirito terrestre
atterrisci, atterrisci altrimente il mio cuore!

FRIWEDRICH HOLDERLIN, TR. ENZO MANDRUZZATO

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