Di nuovo mi sveglia, e chi sarà mai se non
il mio drago affamato,
lo sconforto,
pronto a uccidermi per il pasto quotidiano.
Ma questo odore di pioggia? E' il chiacchierio degli uccelli.
Non occorre neppure che apra gli occhi;
fuori di nuovo tutto in azzurro,
in verde, serico bianco
si raccoglie, diciassettenne, sussurra,
impazientebatte i piedi la sala da ballo:
la primavera che accorda gli strumenti.
GYULA ILLYES, TR. UMBERTO ALBINI
venerdì 17 giugno 2011
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