sabato 5 aprile 2008

Picco di stagno
Irrorato di latte di luna,
cuspide di selenite
radiante chiarori innaturali
come la cometa natalizia.

Picco alabastrino
albeggiante nella notte
specchio di sale della tua compagna
che, con aspersorio d’argento,
per tutto il plenilunio ti soffonde
della sua tenerezza vagabonda.

Seni così saldi
candidi picchi aureolati di rosa
albeggianti nel buio
al chiarore rossastro della stufa

seni di neve, timidi e superbi,
cuspidi dalle punte inturgidite
stillante in una notte la dolcezza
da assaporare, fissando il soffitto,
per tutte le altri notti senza sogni.

Sei sempre bella, ma più circospetta:
solo una lieve asimmetria dà segno
del lavoro sottile della lima
che smussa la tua altera padronanza.

Sotto sotto il tuo incedere svagato
Tremo di vedere in controluce
con la scopìa segreta dell’amore
nel tuo splendore appena ridondante
Una sporgenza che volge a levante.
CORRADO CALABRO’

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