mercoledì 27 maggio 2009

IN MORTE DI FRATEL GIOVANNI

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de' tuoi gentili anni caduto.

La madre or sol, suo dì tardo traendo
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo:
E se da lungi i miei tetti saluto,


Sento gli avversi Numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta
E prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mia rendete
Allora al petto della madre mesta.

UGO FOSCOLO.

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