Il suo dolore pende come un cuore dall'albero di confine
fiorito di stelle.
Riflette il vento infinito.
Si nutre delle differenze lunari e vola lassù all'alba.
Quando si distenderà, le acque si distenderanno con lui,
e tutto ciò che cammina e tutto ciò che sta fermo, e dorme
nel tuono.
E' per lui che il salice sanguina.
Cercalo lassù nel piatto nero del cielo sul Pacifico del nord,
libero nel suo abito di luci,
sollevato, disteso e distante.
CHARLES WRIGHT, TR. ANTONELLA FRANCINI
domenica 25 ottobre 2009
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