lunedì 13 dicembre 2010

La caduta in se stesso dell'esistente
continua, inarrestabile
e insieme
l'illusorio
alterno capovolgimento
di quel moto
dall'accaduto all'imminente...
questo
o il meraviglioso tramutare
di quella fitta
ed uniforme
lapidazione di eventi
in una mente piena di conoscenza
e di grazia -
a che cosa mi riserviù
a quale tedio, a quale chiusura
o all'incanto
di quella
inesauribile decifrazione della scrittura -
domandavo in altri tempi
e il tempo
passava tutto,
passava su se medesimo,
era quella la risposta:
come leggerla,
come riceverla?

Nessun commento: