Riportami, o sole,
al mio desino agreste,
pioggia del vecchio bosco,
riportami il profumo e le spade
che cadevano dal cielo,
la solitaria pace d'erba e pietra,
l'umidità dei margini dei fiumi,
il profumo del larice,
il vento vivo come un cuore
che palpita tra la scontrosa massa
della grande araucaria.
Terra, redimi i tuoi doni puri,
le torri del silenzio che saliamo
dalla sommità delle radici:
voglio essere di nuovo ciò che non sono stato
imparare a tornare così dal profondo
che fra tutte le coose naturali
io possa vivere o non vivere: non importa:
essere un'altra pietra, la pietra oscura,
la pietra pura che il fiume porta via.
PABLO NERUDA, TR. GIUSEPPE BELLINI.
giovedì 14 febbraio 2008
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