Dei morti, dei perduti
Come morti, per noi, voci ideali,
Amatissine voci.
Udibili nei sogni, talvolta;
Dalla mente pensosa,
A volte, percepite.
Nel loro suono,
Del poetico aprirsi, per un attimo,
Di questa nostra vita qualche accento
Riaffiora: e già è un lontano
Nella notte, di musica, svanire.
COSTANTIN KAVAFIS, TR.GUIDO CERONETTI
lunedì 6 aprile 2009
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