E questi sono i territori
della notte e questo è l’ulivo
dove il passero piega
sul chiarore del canto
e quest’ombra di foglie
mi colma e di vento.
Solo al fiume mi siedo
con armenti di roccia
e mansueti orizzonti,
e nel suo oscuro splendore
sento il corpo terreno
alle radici estinto.
Ascolto la notte
percorro paesi e quanti,
incontro all’alba.
LIBERO DE LIBERO
mercoledì 7 maggio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento