Perché gli dèi ti fossero
propizi, più d'una ghirlanda,
rosmarino, mirto, maggiorana,
hai intessuto loro in primavera.
Quando verrà l'inverno dove
troverà la tua mano le foglie,
i tuoi occhi una luce senz'ombre,
la sua forma il tuo amore in un giovane corpo?
Ma povertà è grata al cielo:
tu lascia agli dèi in offerta,
come grano che vivo si semina,
la nudità del desiderio.
LUIS CERNUDA, TR. FRANCESCO TENTORI MONTALTO
giovedì 24 gennaio 2008
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