Spaurito sono e perplesso
a questo sfibrante pensiero
di te, delle tue trecce
nere, del nero neo
che fa seta di marca delle tue gote. Il pianto
irriga il campo a questo
che ogni altro amore travolse,
E' merito, o peccato,
aver posto soltanto nel tuo cuore,
come in un vaso di creta
dolcezza acuta di rosa,
come tizzone ardente
d'un focolare solo?
M'assicuri un tuo gesto
di brusca asprezza, che questa
troppo tenera voce
mi fa spaurito e perplesso.
Khushhal Khan, traduzione dal pashtu di Gianroberto Scarcia.
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