lunedì 21 gennaio 2008

Spaurito sono e perplesso

Spaurito sono e perplesso

a questo sfibrante pensiero

di te, delle tue trecce

nere, del nero neo

che fa seta di marca delle tue gote. Il pianto

irriga il campo a questo

che ogni altro amore travolse,

E' merito, o peccato,

aver posto soltanto nel tuo cuore,

come in un vaso di creta

dolcezza acuta di rosa,

come tizzone ardente

d'un focolare solo?

M'assicuri un tuo gesto

di brusca asprezza, che questa

troppo tenera voce

mi fa spaurito e perplesso.

Khushhal Khan, traduzione dal pashtu di Gianroberto Scarcia.

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