Fa più freddo,
piante avvizzite cadono nel vento,
sì, la voglio sentire,
la voce dell’ombra, tremante,
strepitante di collera, senza coraggio/coraggiosa,
dallo sfinimento cade all’ingiù,
lei chiama, riposa in quanto è promesso?
"Chi potrebbe proibirci la gioia",
lei nomina quel che verrà,
la rovina del presente.
ALFRED KOLLERITSCH, TR. RICCARDO NOVELLO
sabato 23 febbraio 2008
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