lunedì 25 febbraio 2008

Dovrei rivolgere il mio sguardo altrove,
o dovrei baciare le orme dei tuoi piedi,
ma tu, come una ladra, lenta incedi
alle notti focose delle alcove.

Qual è il destino che ti spinge e muove?
O cosa sai? Quale segreto vedi?
Ma con più foga le tue vesti cedi,
e il dubitare ben poco ti smuove.

E già presento il finto tentennare,
il tuo primo lamento ed il guizzare
della tua lingua ignara eppure ardente,

quando vedrò tra le tue ciglia nere
ombre coprire il volto tuo splendente,
le tue ginocchia aprirsi per godere.
ABRAM EFROS, TR. FRANCO D’AGOSTINO

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