lunedì 25 febbraio 2008

E’ una bella donna, dal collo fiero,
che lascia la chioma folta fluir nel vino.
Gli artigli dell’amore, della biscia i veleni,
tutto scivola, s’ottunde sulla granitica pelle.
Deride la Morte e si fa beffe del Vizio,
mostri la cui mano, che sempre falcia e raschia,
nel gioco a distruggere ha tuttavia rispettato
la rude maestà di quel corpo fermo e slanciato
Cammina da dea e s’ abbandona come una sultana;
esprime nel piacere una fede maomettana,
e a venirle tra le braccia, colmate dai seni,
chiama con gli occhi la razza degli umani,
credendo, ben sapendo, questa vergine infeconda
e pertanto necessaria al cammino del mondo,
che la bellezza del corpo è un sublime dono,
che di ogni infamia si conquista il perdono.
Inferno e Paradiso le sono parimenti ignoti,
e quando verrà l’ ora d’ entrar nella nera Notte,
punterà gli occhi fermi in faccia alla Morte,
come un neonato, senza odio e senza rimorsi
CHARLES BAUDELAIRE, TR. ANGELO CERINOTTI

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