mercoledì 27 febbraio 2008

TERRA DEL NORD

sempre contare i battiti, seguire con lo sguardo un fiume che
[scorre lontano
sempre star appoggiati a un tavolo di legno, desiderare forti
[nevicate
il suono di una scure e le locuste fori dalla legna spaccata
sempre, dopo averli appoggiati sulla terra gelata d'inverno, i
[piedi
confermano, io sono di qui
io sono di qui, io ricordo, io misuro, io nutro
strumenti con carne cruda, lo confermo: qui, di qui
sempre di qui...

esservi, prima che la neve lasci i recessi più profondi del cielo
cinquanta cattive nuvole passano sulle teste di raccoglitori di
[cotone
cento anziane donne sposate volano oltre il cielo
mille bambini in piedi sull'orizzonte pisciano
cento milioni di corpi celesti continuano ad esser desolati
già un secolo...

visi ancestarli profondi, ombreggiano file di statue di pietra
pietre sistemate a una cera distanza l'una dall'altra
nel bosco di betulle sono appesi cappotti di lana neri
in cima alle spighe sono legati fazzoletti rossi di raccoglitrici
stagini, stagioni
con una disciplina che non sparirà mai
ci piantano sulla strada che la storia vuole seguire...

sempre in questa stagione, in una stagione superflua
le letture invernali si fanno lente, le paginedei campi
non sono più voltate, la testa di ciascun lettore
sprofonda nel segreto... dopo l'eccitazione della rivelazione:
la tua desolazione riposa nei buchi che ti scavano
la tua memoria è già stat scavata via
la tua vastità, mancando di dolore
inaridisce, tu, sei il dolore di per sé...

là dove sei tu, là vi è dolore
dalla fronte di quel campo di grano sconfitto
settanta mu di campi di granturco han sconfitto il tuo
[cervello
campi di verdura ancora più grandi, silenziosi
quelle cose ancor più deboli dell'erba, tu non sei già più in
[grado di sentirle
quelle cose che vorresti dire a te syesso, continuano a scorrer
[via:

quello è il vostro vangelo..."
DUO DUO, TR. GIUSI TAMBURELLO

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